LEGGERE DALLA NASCITA, UN'OPPORTUNITA' PER IL BIMBO

LEGGERE DALLA NASCITA, UN'OPPORTUNITA' PER IL BIMBO

"La lettura è uno strumento indispensabile per favorire lo sviluppo del proprio bambino ed è – e deve essere – un momento di gioco, di relazione e di scambio.
Leggere significa raccogliere parole, immagini, dati, dare un senso che instaura una reazione. Penso che ciascuno di noi nella sua vita, almeno una volta, abbia sperimentato un sentimento o un’emozione, positiva o negativa, generata dalla lettura di un libro.
Saper leggere non significa semplicemente saper decifrare dei simboli accostati gli uni agli altri - processo che viene definito lettura decifrativa. Ci sono infatti altri tipi di lettura, come quella delle immagini che serve per costruire nuove conoscenze e che è già attiva nei bimbi a partire dai 9 mesi: pensiamo, ad esempio, ai libri per bambini che simulano dizionari contenenti di fianco alla parola l’immagine dell’oggetto e non una definizione descrittiva.
I nostri bambini vengono generalmente stimolati alla lettura decifrativa nei primi anni di scuola, ma risulta di fondamentale importanza il ruolo di genitori, nonni e di qualsiasi altra figura a contatto con i bambini nel stimolarli ad altri tipi di lettura nel periodo precedente. Da non sottovalutare è l’autoapprendimento, cioè la capacità del bimbo di avvicinarsi da sé alla lettura stimolato dall’incontro con libri, dal vedere i genitori impegnati nella lettura o l’essere coinvolti nella stessa.
L’autoapprendimento viene espresso tramite curiosità, domande e continue esplorazioni. Chi di voi ha un bambino sicuramente sa cosa vuol dire dover sfogliare, leggere o semplicemente guardare sempre lo stesso libro! Se questo agli adulti può sembrare noioso e a volte generare qualche ira per il bambino è un modo per stimolare la propria curiosità, una spinta motivazionale al fare, agire e sperimentare.
E’ indispensabile avere un proprio repertorio di letture e sensibilizzare i nostri bimbi alla lettura rispettando le diverse fasi di crescita.
Da anni sono attivi diversi progetti per sensibilizzare alla lettura, tra questi Nati per Leggere e GenitoriPiù che ha l’obiettivo di rendere i genitori protagonisti della salute dei propri figli.

Tra i 7 punti fondamentali riportati in questa iniziativa vi è l’importanza della lettura quotidiana ad alta voce.

I benefici sono notevoli e svariati;
° Creare una relazione di intimità;
° Favorire lo sviluppo cognitivo (curiosità, intelletto…), del linguaggio e arricchire il vocabolario;
° Stimolare la capacità di lettura e stimolare un atteggiamento positivo verso la stessa;
° Aumentare la disponibilità all’ascolto e al silenzio;
° Stimolare la correlazione tra movimento corporeo e ritmo del linguaggio;
° Riconoscere ed esprimere le emozioni;
° Creare idee, immagini.

La nascita della lettura non necessita obbligatoriamente di un libro, ma può passare attraverso racconti e narrazione in famiglia o a giochi di fantasia ai quali l'aggiunta di una immersione nella realtà consente al bimbo di avere una conoscenza preliminare degli oggetti necessaria per lo sviluppo del processo di simbolizzazione. Fino ai 18 mesi i bambini riescono a cogliere solo quelle immagini di oggetti che hanno già visto nella realtà, mentre dopo questo periodo riuscirà loro di farsi un’idea anche di oggetti che non hanno mai visto prima, riuscendo così a creare nuovi saperi partendo da un’immagine.

Il primo contatto con il libro può avvenire con tempi e modi diversi.
Leggere al proprio bimbo già in gravidanza (meglio se ad alta voce) è un modo per creare un momento di intimità con lui, trasmettere suoni e ritmi, magari attraverso filastrocche che la mamma sa da quando era piccola. Fin dal concepimento il nascituro viene stimolato all’attenzione per il linguaggio della madre. Il momento della lettura sarà un’occasione per rivivere un istante condiviso all’interno del pancione e ciò favorirà la tranquillità nel bambino al quale viene riproposta un’attività da lui conosciuta.
Il primo libro per il bambino è il volto della mamma. Nei primi mesi dopo la nascita va privilegiato l’uso di libri di “mediazione” dove è il genitore a leggere la storia mentre il bimbo sarà attratto dalle espressioni del suo volto. Solo dopo gli 8/9 mesi, grazie ad uno sviluppo cognitivo, il bimbo sarà attratto dall’oggetto arrivando a scoprire il libro seguendo la direzione dello sguardo del genitore-lettore.
La prima interazione con il libro sarà di tipo fisico: il bimbo non riuscirà a distinguerlo dagli altri giochi e quindi proverà ad assaggiarlo, lo prenderà al rovescio e solo successivamente conquisterà la capacità di girare le pagine, indicare le immagini e provare ad afferrarle. Chi ha provato a leggere un libro con un bambino di pochi anni sa quanto sia difficile riuscire a sfogliare piano le pagine per leggerne il breve contenuto!
Non importa quante volte dovremo guardare o leggere lo stesso libro, quante pagine riusciremo a leggere o non leggere, quanti minuti dovremo osservare la stessa immagine, l’importante è essere presenti! Sentirci coinvolti nella lettura, stare vicini ai nostri bimbi mentre sfogliano come fulmini il libro preferito anche se non riusciamo a leggerne il contenuto. Ciò che preferiscono è la relazione che si instaura con la persona al suo fianco!
Ci sono poi i libri di “contatto” quelli in cui il bimbo è protagonista: vede le immagini, apre e chiude finestre, tocca le diverse parti, scopre oggetti nascosti e tanti altri ancora.
I primi libri riportano volti con varie espressioni, album fotografici, così che i bambini possano riconoscere i soggetti. Ci sono poi i libri-dizionario dove all’immagine è associata la parola ed è bene che queste siano contestualizzate e non un elenco casuale di figure. Magari oggetti conosciuti per favorire il processo di simbolizzazione. I bambini tendono inoltre a focalizzarsi sui particolari, per cui immagini troppo complesse e ricche possono non essere capite: così, per esempio, mostrando al bimbo una fattoria con molti animali egli coglierà ogni singolo soggetto ma non noterà l’intera fattoria.
Dai libri con singole parole si passerà poi a libri con frasi, magari contenenti rime o ritmate e poi quando i tempi di attenzione si allungheranno si proporranno le prime brevi storie.
Leggere racconti aiuta i bambini a crearsi uno schema della narrazione (inizio, svolgimento, fine) che sarà utile nel momento in cui dovrà narrare la sua giornata o un’esperienza.
Le fiabe della buonanotte piacciono ai bambini e agli adulti ma attenzione: l’ideale sarebbe non addormentarsi prima della conclusione! Le fiabe sono un buon alleato per affrontare temi importanti con i bambini: il male, il bene, il dolore… bisogna quindi creare un momento dedicato e avere tutto il tempo necessario per poter concludere la fiaba e rispondere alle domande dei bimbi.

Per concludere: come leggere un libro?
Gli ingredienti sono pochi; trovare uno spazio dedicato alla lettura, eliminare le fonti di distrazione (tv, radio, telefoni, altri giochi…) e mettersi comodi!
L’importante non è tanto la storia ma chi “fa” la storia. Il lettore dovrà leggere in modo naturale, senza fretta, scandendo le parole. Dovrà essere coinvolto nella lettura (ricordate che i bambini vi imitano) e potrà utilizzare una lettura interattiva e condivisa, cambiando tono della voce, enfatizzando suoni e rumori e - perché no? - visto che la lettura può essere un momento di condivisione in famiglia, far alternare la voce di mamma, papà o eventuali fratellini.
E se il vostro bimbo non amasse la lettura? Rispettate i suoi tempi, proponetegli libri in tempi, luoghi e momenti diversi, assecondate le sue preferenze, non siate impazienti! Ricordate che loro amano imitarvi quindi vedervi immersi in una buona lettura sarà per loro un’ottima scuola!
“Ricco più di me non potrai essere: a me, la mamma, amava leggere.”

Anna Gianatti, ostetrica

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