"TIMORI RECISI": Il nuovo romanzo di Luca Maria Schiano edito dalla nostra Libreria
Timori Recisi di Luca Maria Schiano
Scrivere bene è un'arte difficile. Ci vuole capacità immaginativa, abilità nel rivestire le immagini di una lingua adatta, disinvoltura nell'uso della metafora e degli altri strumenti della retorica e una grande coraggio di sintesi (sapere, cioè, ciò che va conservato e ciò che va taciuto, scartato, non scritto). Sono abilità a lento apprendimento, che necessitano di studio, di lunghe letture e di molto rigore intellettuale.
Se il buon giorno di vede dal mattino, il primo libro di Luca Schiano promette un'alba luminosa. TIMORI RECISI è insieme un testo sorretto da una trama netta e mirata e da un linguaggio adatto al genere ispirativo: non semplicemente un fantasy, come una lettura superficiale suggerirebbe, ma piuttosto un romanzo onirico che favorisce la descrizione di un viaggio di natura sciamanica. Perché dico questo? Perché il giovane protagonista nel precipitare in una sorta di fossa spaziotemporale che lo mette a contatto con personaggi e situazioni sorprendentemente vividi, sperimenta l'incontro con parti della sua esperienza e dell'esperienza universale (la morte dei propri cari e di sé, la memoria, il confronto fra libertà e regola, il destino). Cosa fare di sé, se accettare la sfida che la vita pone, con tutte le sue difficoltà ma anche con tutte le sue consolazioni (l'amicizia, la famiglia, l'amore per il proprio luogo natio) oppure perdersi e lasciarsi morire: questo, in soldoni, il nucleo della riflessione di Schiano: riflessioni tanto più interessanti, sia per un giovane che per un adulto, se rammentiamo che Schiano ha 23 anni!
Altra riflessione, infine, meriterebbe il rapporto che Schiano fissa col libro e con i libri. "Timori recisi", infatti, è il titolo del grimorio - il libretto magico - che il protagonista porta con sé, e che lo salverà e guiderà in tutte le avventure narrate nel romanzo. Un libro salva la vita? Di più, sembra dire Schiano: l'accompagna, la fa crescere, le dà occhi e orecchi.
(A. Gobetti)